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| Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO III _
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ai nostri fossero già subentrati i nemici ; e in mezzo agli alberi e agli accidenti del suolo, la somiglianza singolarissima delle divise dei cacciatori tirolesi con le nostre, permetteva il dubbio. Per assicurarmene ordinai al trombettiere di suonare il « cessate il foc » ; ma la risposta allo squillo fu una scarica, che dissipò ogni illusione, e fece scoppiare i bersaglieri in una risata.
Continuando nella ritirata, per oltrepassare il torrente Davenina, raccolsi le quadriglie sulla strada maestra, al fine di portarle al ponte, unico varco facile, e poiché la strada, in quel luogo, si incassa sotto una falda scosceisa, che ed riparava dal fuoco nemico, concedetti loro qualche istante di respiro. Nel frattempo, un grosso manipolo di cacciatori occupò un poggio che dominava il ponte; e quando la nostra prima squadriglia si affacciò allo sbocco della gola, spianati i fucili ci intimò la resa.
Sorpresi alla vista inaspettata, i nostri si ritrassero istintivamente indietro, sotto la rupe provvidenziale. Ma fu un lampo.
— Arrenderci? — chiesi loro — o per chi ci pigliano? — E mi piantai con il mantello foderato di rosso rovesciato su la spalla, in