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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   trasportando i feriti in una stalla accanto. Ormai è vano persistere in una impresa disperata, ostinarsi più oltre, contro migliaia di nemici solidamente al sicuro, e provvisti di cannoni, è follia. Bisogna ubbidire all'ingiunzione di retrocedere, che le trombe ripetono insistentemente, non per ordine di Castellini, come io credo, ma dell'Oliva, capitano della la compagnia, che ha assunto il comando del battaglione; essendo stato il Castellini ucciso. Volgiamo indietro e ripigliamo il cammino battuto, ma senza affrettarci, eseguendo pacatamente, come se fossimo in piazza d'armi, il fuoco in ritirata.
   Intanto che noi ci attardavamo nel fondo della vallata contro i nemici chiusi nelle case di Vezza, gli austriaci avevano spinto una colonna lungo la sponda sinistra dell'Oglio, che, nonostante le ingiunzioni del Cadolini, nessun distaccamento del 4° aveva occupata. Altre colonne nemiche ascendevano man mano il versante occidentale, e stavano quindi per prenderci in mezzo, quando i miei bersaglieri fortunatamente se ne avvidero, e si prepararono ad inviar loro una volata di palle. Ma io li trattenni perchè mi sembrava impossibile che