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| Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO III _
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grido rialzandomi, indolenzito per il gran colpo ricevuto da una palla di rimbalzo; e i miei bersaglieri acclamano, e continuano a marciare in mezzo ai campi.
Le altre compagnie, sulla china della montagna alla nostra sinistra, avanzavano anch'esse, guidate da tutti gli ufficiali, impavidi al loro posto. L'azione diventava sempre più calda e difficile per noi. Gli austriaci, dietro le cinte dei giardini e dentro alle case, ci fulminavano spaventosamente. Pure l'ordine era di ripigliare Vezza, e bisognava eseguirlo. Arrivati a poca distanza dal villaggio ripariamo sotto un mu-ricciuolo ad aspettare il primo e secondo plotone, trattenuti dalle difficoltà del terreno. Sopraggiungono, insieme ad altri, pochi bersaglieri guidati dai tenenti Morandi e Banfi; la' mia tromba suona la carica, e ci slanciamo alla baionetta; la grandine di piombo degli stùzzen, l'uragano di mitraglia di due cannoni, fanno strage di noi: a pochi passi dalle case siamo ridotti a un drappello insignificante, e le car-tuccie scarseggian o....
Quel pugno di uomini sopravvissuto, con le munizioni quasi esaurite, non può reggere, e ripara di nuovo dietro il provvido muricciuolo,