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| Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO III _
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tuglia mi presentò il Malacrida, che veniva per avvertirmi di aver ricevuto l'ordine di sgombrare Vezza, ordine che i suoi uomini stavano già eseguendo.
Balzo costernato a tale annunzio, che sconcerta tutti i nostri piani, e conduco, di corsa, il tenente dal Castellini. Si scambiano spiegazioni, e presto ci si convince che l'ordine di sgombrare Vezza, pervenuto al comandante la compagnia rossa, non può essere che originato da un equivoco. Vedo ancora la scena: Castellini, supino sul giaciglio, noi intorno a discutere. Chi sa forse siamo ancora in tempo! Malacrida accorra a rioccupare Vezza; io lo assecondi, nel caso le avanguardie nemiche fossero già penetrate nel villaggio; le altre compagnie appoggino il movimento della seconda, avanzando parallelamente ad essa dalle posizioni ove si trovano. E così fu fatto.
Ordinati rapidamente i miei bersaglieri, mi incammino. Appena passato Davena, udiamo davanti a noi le prime fucilate. Purtroppo siamo arrivati troppo tardi; bisogna ripigliare con le armi le posizioni abbandonate. Comando a Travelli di stendere in catena il primo plotone a sinistra della strada maestra, che rimonta la