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| Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
si andavano man mano aggregando. Uomini, uniformi, caserme, equipaggiamenti, a tutto si provvedeva con attività singolare, e, grazie al buon volere generale, e sopra tutto alla tenacia intelligente, all'energia instancabile del Castellini, ogni cosa fu ordinata con rapidità veramente prodigiosa.
A definire le varie vertenze con il Governo e a presentare il modello dell'uniforme, Castellini delegò me. Recatomi a Firenze il 3 giugno, sbrigai l'incarico, fors'anche mercè l'intervento dei deputati amici, con una speditezza che, trattandosi di avere a che fare con la burocrazia, sembra inverosimile.
La nuova uniforme non differiva molto dalla antica dei Carabinieri Genovesi. Si componeva della giubba, larga e comoda, di panno grigio con mostre e filettature nere, tenuta stretta alla vita dalla cintura di cuoio nero, che portava baionetta e giberna; dei pantaloni dello stesso panno, con banda nera larga due centimetri e mezzo; e del mantello a uso bersaglieri regolari, di stoffa azzurra, col cappuccio. Un savio suggerimento del Ministero ci fece rinunziare al cappello piumato e adottare il berretto grigio filettato di nero, come il rimanente.