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| Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO III _
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teva forte, mentre Garibaldi leggeva. Quando levò gli occhi, pendevamo addirittura dal suo labbro.
— Ritornate in paese — disse a Frigerio ed a me: — e chiedete al signor maggiore un colloquio in mio nome. —
Ci sentimmo rinascere e volammo a Paterno, fiduciosi nel fascino che avrebbe potuto esercitare il nostro condottiero. I soldati erano già schierati in battaglia. Biffi, pallido, ma con l'aspetto deciso di chi non cederà più ad alcun sussulto dell'animOj sorpreso del nostro ritorno, ci riporta dal comandante. Su le prime questi non voleva aderire alla preghiera del generale, ma infine, vinto dalle calde, appassionate istanze di noialtri, accompagnato dal Biffi andò incontro a Garibaldi, che a sua volta, veniva dal campo con un aiutante.
Si accordarono in un mezzo termine: che la colonna non sarebbe entrata in paese, ma avrebbe mandati i furieri a provvedersi di viveri. Garibaldi tornò quindi al campo, e il maggiore Gallois, combattuto tra la soddisfazione di aver evitato lo scontro fratricida e il dubbio di aver trasgredita la consegna, si ridusse con i soldati entro le porte.