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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   battaglia verso l'argine della ferrovia. Si riaprì subito il fuoco, avanzando man mano e, cacciando dinanzi a noi la linea dei tiratori nemici, si giunse in breve al chiostro dei capuccini. 1 ' Ad un tratto, dal lato opposto a noi si leva un rumore sordo che cresce via via in pochi istanti; e in mezzo ad unà nuvola di polvere, ecco in vista due squadroni, che si precipitano su la nostra sinistra con le lancie in resta e le sciabole protese lungo le teste dei cavalli. I picciotti non si turbarono; nei pochi minuti, vorrei dire nei pochi attimi, che ci rimasero per metterci in grado di sostenere l'urto, si aggrupparono da vecchi soldati intorno ai loro ufficiali: e quando il turbine li avviluppò, così bene essi si servirono delle baionette, e così a proposito spararono, che i regi, disorientati e confusi, volsero indietro a fuga precipitosa, seminando il campo di cavalli rovesciati, di dragoni e di lancieri feriti.
   Ritiratisi sotto i forti di Capua, i borbonici più non si mossero, e noi pernottammo sul campo paghi del nostro successo, ma ignari di quanto era avvenuto intorno a noi. E se fummo presto rassicurati su l'esito generale della giornata, ci volle dèi tempo prima di raccapezzarci