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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO HI
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glio, da lui vennero scelti quali nuovi addetti, Antonio Frigerio, che aveva servito prima nell'esercito austriaco e poi nel nostro, e me, recente ufficiale dei granatieri. Cosė rimasi, fino al termine della campagna, allo Stato Maggiore della seconda brigata della 15a divisione, nota sotto il nome di brigata Eber. Poco dopo Cal-tanissetta venni promosso al grado di capitano.
Sul continente intanto, gli indugi precipitavano. Napoli, si diceva, era in ebollizione; le Calabrie ci stendevano la mano. Garibaldi, impaziente, decise di passare il mare malgrado le raccomandazioni e le minaccie della diplomazia.
La notte dell'8 agosto il Musolino doveva impadronirsi del forte Cavallo, sulla costa calabrese, e di lā incrociare i fuochi con le batterie del Faro, cosė da mantener libera una zona di mare fra le due sponde dello stretto. E appunto perchč destinati per i primi, insieme con le brigate Cosenz e Sacchi, alla traversata dello stretto, uscimmo da Messina la mattina del 9; da Messina, dove eravamo giunti da vario tempo, e dopo di aver soggiornato a Catania e a Taormina. Ma com'č noto, l'impresa di Musolino fallė, e con essa rumarono le nostre pių care speranze.