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ANNUARIO 1926-27
Istituto Tecnico 'V. Comi' di Teramo
Lina Rizzi e Enza Gallavotti-Damiani (a cura)
Tipografia Cioschi, 1928, pagine 109

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la formazione delle foglie, del fusto, ecc., e durante questo tempo ha emesso dalle foglie 3 litri di acqua di traspirazione, il consumo acquoso è 300 volte maggiore della produzione, ossia il numero relativo denotante la traspirazione è 300. L' Hellriegel ha dimostrato, che la traspirazione media delle nostre piante agrarie, in condizioni normali di accrescimento, è circa 324. Conoscendo perciò la quantità di materia secca per ettaro di una raccolta, si può determinare l'acqua consumata per la produzione. Una fustaia di faggio sopra buon terreno produce in media annualmente 7057 Kg. di sostanza secca, ossia toglie al terreno 2187670 Kg. di acqua. Dunque i boschi sono delle vere macchine idrovore, i maggiori consumatori di acqua sopra la superficie terrestre.
   Che dire poi dell' importanza climatologica delle foreste ? Esse si comportano come le grandi masse acquose: rendono mite il clima rigido e moderano i forti calori estivi delle zone torride. Il terreno scoperto ed asciutto è arroventato facilmente dal sole e la sera si raffredda con grande facilità. I boschi facilitano la moderata condensazione del vapore atmosferico, mantengono nell' aria il giusto grado di umidità, assorbono 1' acido carbonico prodotto dagli animali e dalle industrie, restituendo ossigeno; frangono i venti impetuosi e regolano le sorgenti. Dove non possono vivere gli alberi non vi è che il deserto, e basta dare uno sguardo alle carte geografiche per rendersi conto di questa verità.
   Non parlo dell' utilità tecnica delle foreste, che dovrei svolgere tutta la Tecnologia forestale. Esse fin dalle epoche prei-storiche aiutarono l'uomo primitivo:
   Prono alla tiranna ma feconda sua cura, ei di là trasse la zattera l'aratro e la capanna ;

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