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Salve, o Roma ! Noi ti adoriamo 1 Che se il fato non volesse più consentirti il primato delle genti, se tu un giorno avesssi bisogno di noi, non saremmo soli ad offrire per Te «il petto alle nemiche lance». Ad un tuo cenno i tuoi figli sorgeranno in piedi tutti. E correranno a difenderti. Saranno anche i morti di tanti anni che sorgeranno dai loro sepolcri muti.
Si leveranno in piedi tutti, morti di cento anni, morti del primo risorgimento italiano, morti dal '48 e del '59, del '60, del '66, del '70, morti dell' ultimo risorgimento glorioso.
I giovani mirabili che hanno dato la loro forza, la loro giovane gloria, la loro ambizione, il loro desiderio di vivere perché l'Italia non morisse — se tu li chiami per aiutarti verranno a te — quelli che sono morti perché ti amavano !
Verranno da tutte le terre della penisola nostra, perché dovunque l'Italia ha sepolto i suoi eroi.
Verranno da Coito e da Pastrengo, da Peschiera, da Cur-tatone e da Novara, verranno dall' isola forte dove camicie rosse caddero tra i Mille che a Marsala sbarcarono, verranno dalla Campania verde, da Castelfidardo e Ancona, verranno da Men-tana, ma più fieri di riscossa, più frementi di gloria, già raggianti di sacrifizi verranno da Custoza e dal mare profondo di Lissa fatale, mentre dal tuo suolo stesso si muoveranno sorridenti i martiri di Porta Pia !
Chiamali, o Roma i tuoi figli! Essi udranno!
Dormono lungo l'Isonzo impetuoso, sul Podgora rugginoso.
Caddero sul Monte Nero, in Val Camenca, nei valichi dello Stelvio, sul Piave mormorante.
Sulle doline del Carso, sui Monti di Santa Gorizia, alla vista di Rovereto verde, sognano gli Eroi.
Chiamali, o Roma, i tuoi figli !
Essi udranno. Sorgeranno in piedi tutti. E verranno.