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la 'capitale della intera cristianità è divenuta anche la capitale del Regno d'Italia, « sogno di tanti pensatori, sospiro di tanti politici, visione di tanti vati ».
Roma dunque non può morire e nulla muore della grandezza sua.
Tutto un prodigio è, o giovani, la storia di Roma, dai suoi umili natali fino alla sua superba ascensione.
E noi ammiriamo il senso di disciplina che lega il popolo al Re, fin da quel leggendario periodo della sua prima vita, in cui Roma si da saggi ordinamenti ali' interno e fa ali' esterno le sue prime prove gloriose.
Ammiriamo gli ordini statali di Roma in cui è l'affermazione potente con cui un popolo manifesta la sua strenua volontà di vivere. Ha del miracolo, o giovani, la prontezza con cui esso sfonda tutte le barriere, supera ogni ostacolo, frena ogni dissenso dinnanzi alla minaccia nemica.
Grandioso è il rispetto per l'Imperium, rispetto che non morrà, che si perpetuerà dai Re ai Consoli, da quesci ai Magistrati repubblicani, fino al primo cittadino di Roma, l'Imperatore.
Meravigliosi sono i mille monumenti nei quali Roma ha lasciato traccie così profonde ed eloquenti del suo genio, e con i quali i Romani tramandarono in forma imperitura il ricordo delle loro res gestae e della loro forza civilizzatrice.
Da Roma fluisce nei secoli 1' onda mirifica d' ogni bellezza Umana ed artistica.
A quel mondo di eccelsi fantasmi mirasti, fervido amante desioso, o biondo condottiero « il più glorioso degli Italiani Moderni » (come ti chiamò il Carducci) guerriero di avventura senza spavalderie, eroe senza pose, che risvegliasti tutte le vittorie romane e gettasti tutto lo sgomento e Jo stupore negli stranieri.
Palpitavano i lauri romani sempre freschi di profumi, ali' eco dei tuoi palpiti evocatori, e lor vita ti dicevano le pietre pen-