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quelle disgraziate rovine e portare i loro Penati a Veio : ecco Roma ancora nella culla minacciata di morte: ecco Roma in pericolo di scomparire dalla faccia del mondo come Babilonia, Ninive e Cartagine.
Ma vegliano i Fati.
Uno dei suoi figli, Camillo, la salva: No, non bisogna passare a Vejo, si deve restare a Roma, ricostruirla, ritornarla a vita, a lei è promesso l'Impero del Mondo.
E la città risorge, più bella, più ampia, ritemprata dalle vinte battaglie. Ed ecco, essa diviene m breve padrona dell' Italia, porta le sue aquile vittoriose lontano, in Grecia, nella Spagna, in Africa ; distrugge Cartagine, la odiata rivale, la implacabile nemica, conquista la Gallia, spinge le sue legioni sul Danubio, stende ampiamente il suo nome ai lidi più lontani, dove il mare divide 1' Europa dall'Africa, dove il tumido Nilo irriga i campi, s' avanza sull' Eufrate, combatte contro i biondi Sicambri, contro i Mesii, ostinato popolo, unica gente non ancora doma.
Trincerati dietro il famoso fiume chiesero essi agli arditi conquistatori : « Chi siete voi ? »
Essi risposero : « I signori del mondo ».
« Sarete tali davver se vincerete noi !» Fu la sfida terribile. Ed i Romani li vinsero. Li debellarono senz' altro.
Roma vince sempre e diviene la capitale di tutto il mondo civile.
Ma ragioni, specialmente militari, in seguito allontanano da Roma gli Imperatori. Diocleziano si stabilisce a Nicodemia, Mas-sitniliano pone sede del suo Governo a Milano, Costantino da un definitivo addio alla città eterna, e dichiara capitale del mondo la greca Bisanzio. Ma la provvidenza veglia su Roma : essa diventa la capitale non già di un Impero politico, ma di tutta la cristianità: Roma diventa sede di Dio sulla terra;
La capitale politica è, anche capitale morale I