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e carattere gli dichiaravano ed insegnavano ogni cosa da compiersi a modo di una cerimonia sacra. Fu scavata una fossa circolare attorno a quel luogo che ora si chiama Comizio, riposte vi furone le primizie di tutte quelle cose, le quali per legge sono usate come buone e per natura come necessarie; ed alla fine portando ognuno una piccola quantità di terra del paese donde era venuto, ve la gittarono dentro e mescolarono insieme ogni cosa; indi al dintorno di questo centro disegnarono la città a guisa di cerchio.
Il fondatore, avendo inserito nell'aratro un vomere di rame ed aggiogati ad esso una giovenca ed un bove (!' uno dalla parte esterna, 1' altra dalla parte interna per significare che gli uomini debbono essere tremendi a quelli di fuori e le donne fecondi per quelli di dentro) tira egli stesso, facendoli andare in giro, un solco profondo sui disegnati confini, ed in questo mentre coloro che gli vanno dietro, s' adoperano a rivoltare al di dentro le zolle che solleva 1' aratro, non trascurandone alcuna rovesciata al di fuori. Separano pertanto il muro con una linea chiamata per sincope Pomerio, quasi volendo dire : dopo o dietro il muro, dove poi divisano di fare la porta, entrando il vomere ed alzando 1' aratro, vi lasciano un intervallo non tocco: onde reputano sacro tutto il muro eccetto le porte ; poiché se credessero sacre anche queste, non potrebbero senza scrupolo né ricevere dentro, né mandare fuori le cose necessarie ed impure».
Ciò compiuto, Romolo fa sacrifici al sommo Giove, a Giunone ed a Marte, ed invoca da questi Iddii grandezza e fortuna ali' incipiente città. Il tonare che succede a sinistra è la risposta di Giove, ottimo augurio, che spinge i Romani ad innalzare prontamente i muri di cinta.
Così nasce Roma! Il grande miracolo decantato da tutti i poeti fu appunto che nascesse da sì umili principi e si levasse poi, a grado, a tanta potenza.