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ANNUARIO 1926-27
Istituto Tecnico 'V. Comi' di Teramo
Lina Rizzi e Enza Gallavotti-Damiani (a cura)
Tipografia Cioschi, 1928, pagine 109

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I
   -83 -
   * * *
   In tutte le città d'Italia ieri il Natale di Roma è stato festeggiato con grande solennità.
   Quod felix felix faustumque sit !
   Nasceva secondo la tradizione, Roma, umile città, il 21 Aprile sacro alla primavera ed alla Dea Pale, cui l'ingenua fede primitiva attribuiva la protezione delle greggi e degli armenti, perché fossero al sicuro dai ladri e dai lupi e immuni dai contagi.
   « Alcune famiglie di pastori latini, discese dai monti Albani, avevano piantato in tempi lontanissimi, forse dopo il 1000 a. C. il loro villaggio di povere capanne su di una bassa, ma ben munita collina, quasi sulle rive del Tevere; la divinità, prima maschile, poi femminile «Pale» aveva dato il nome al luogo: il Palatino.
   Nacque la leggenda tramandata di padre, in figlio, che appunto nel giorno sacro a Pale, il 21 Aprile, quando tutto verdeggia ed è promessa di lieto raccolto, un eroe di stirpe divina, avesse fondato su quel colle, il nucleo primo della città fatale: Romolo 1
   Quel grande eroe
   onde i suoi primi gloriosi auspici
   avrà l'inclita Soma, quella Roma
   che sette monti entro al suo cerchio accolti,
   tanto si stenderà, che fìa coli' armi
   uguale al mondo e con le menti al Cielo ;
   Roma di così prodi e chiari figli
   madre felice. (Eneide VI).
   Romolo si diede a fabbricare la città « avendo — come dice Plutarco — fatti chiamare dall* Etruria uomini che con certi riti

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