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assai elevato ed al quale partecipasse il Governo. Il 21 Aprile 1849 era affisso per Roma il seguente manifesto:
« Nel volgere di lunghi secoli e contro gli sforzi d' una casta che tutto tentò per cancellare ogni memoria della passata grandezza, il 21 Aprile sorse sempre a commemorare ad ogni cuore latino che Roma nacque in tal dì umile ed ignota per divenire quindi per prodigi di patrie virtù e cittadino volere, superba e grande. Avversata e stretta sin dalla culla dai popoli circostanti, e quindi fatta adulta, combattuta dai suoi vicini e minacciata sin sotto il Campidoglio dal barbaro straniero, gli uni domò ed a sé fece fratelli, 1' altro fugò e distrusse.
Stretta dalle armi nemiche e prossima a soccombere ai patti ed agli armistizi contrappose la spada e vinse!»
Presto l'Accademia pontificia riprese a festeggiare la solenne ricorrenza.
Riunita Roma ali' Italia, il Governo ripristinò il costume di solennizzare il 21 Aprile.
Ed oggi il Natale di Roma richiamato dal Governo Nazio-nale, alla celebrazione della festa di Roma e del lavoro italiano è per noi non una vana manifestazione retorica, ma una responsabile affermazione di fierezza ed anche di dovere nazionale.
Nella storia dei popoli ogni rinnovamento è un ritorno : e sempre Roma si risveglia dalle profondità dell' anima italiana nei momenti fortunati della sua millenaria esistenza, sempre la vita si rinnova e fiorisce come in quella meravigliosa primavera.
Ben questo sarebbe il giorno di innalzare le sacre leggi di Roma antica: Romae laudes 1 Sarebbe ben questo il giorno di inneggiare lungamente a quella che sorta da umili natali, seppe elevarsi ai fastigi della più grandiosa potenza,