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ANNUARIO 1926-27
Istituto Tecnico 'V. Comi' di Teramo
Lina Rizzi e Enza Gallavotti-Damiani (a cura)
Tipografia Cioschi, 1928, pagine 109

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Discorso pronunziato dalla professoressa dptt. Grazia Taccetta-Daniele per la ricorrenza del Natale di Roma.
   Trascorsero già 2680 anni (753-1927) seguendo la cronologia Varroniana dacché si poneva la prima pietra per la fondazione di Roma, grecamente Forza, che venne pure chiamata Flora nel prisco linguaggio sacerdotale, e designata con un terzo nome noto solo ai sacerdoti e che alcuni credono fosse 1' anagramma Amar, altri, quali il Milnster, Saturnia; a dire di altri Valentia, e, secondo il Sichel Augerona, dea simbolica del silenzio.
   Ma grandiosi fatti, un' immensa storia gloriosa fece dare a Roma 1' appellativo di Città eterna, quasi città che sola potesse spiegare le origini e i progressi dell' umano incivilimento.
   E Roma, infatti esercitò in tutto il mondo conosciuto una missione fatale, come cantava Tibullo:
   Roma tuum nomen terris fatale regendis.
   Il Natale di Roma fu sempre festeggiato come il ricordo di un gran fatto, poiché la Storia di Roma rappresenta il processo storico deli consorzio sociale, dalP antico romanesimo pagano a quello cristiano che riuscì a dare ali' Italia una nuova influenza e una preponderanza cosmopolita.
   Alcuni rari ricordi di autori ci assicurano che il Natale di Roma fu sempre ricordato con annue festività dalla cittadinanza o dal Comune.

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