Stai consultando: 'Un volo di 55.000 chilometri ', Francesco De Pinedo

   

Pagina (229/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (229/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   XVIII
   NELL'INDOCINA
   Nel pomeriggio che ebbi disponibile ad Haiphong andai a visitare il Governatore del Tonchino, nella residenza di Hanoi, la capitale, a circa un'ora di automobile.
   Mi accompagnò un ufficiale dell'aviazione francese, dal quale seppi che nella regione erano molto sviluppati i servizi aerei, e, cosa importantissima, erano molto bene organizzati i servizi di terra, sia per gli idrovolanti che per gli aeroplani, con posti di rifornimento, segnalazioni, servizi meteorologici e non pochi « hangars ».
   La grande abbondanza di corsi d'acqua dovunque rende l'impiego degli idrovolanti estremamente facile e sicuro, fino nelle regioni più interne, mentre le pioggie dirotte e le inondazioni rendono spesso malsicuri gli attcrraggi degli apparecchi terrestri anche nei campi organizzati.
   Eravamo ancora nella stagione delle pioggie, che finiscono in novembre. Aveva piovuto il giorno precedente al mio arrivo; piovve in quel giorno e per quello seguente, i pronostici erano altrettanto cattivi.
   Ad Hanoi fui ricevuto dal Governatore, il quale mi accolse con la cordialità e la signorilità caratteristiche dei gentiluomini francesi; mi consegnò la commenda del Dragone Verde, ed un'altra decorazione per Campanelli. Quella sera il Comandante dell'Aviazione riunì ad un simpatico banchetto tutti gli ufficiali aviatori, che così ebbi modo di conoscere.