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Francesco De Pinp.do
città assediata e con le comunicazioni interrotte, si poteva benissimo ottenere dalle autorità di volta in volta il passaggio di qualche treno per Pekino, attraverso le linee delle truppe assediami.
Quella sera dormii poco, perchè i miei amici della Colonia Italiana vollero mostrarmi la Shanghai notturna, che è inutile tentare di descrivere: oramai le grandi metropoli internazionali hanno per i nottambuli tutte lo stesso programma più o meno sviluppato: il modello è Parigi, le altre sono copie più o meno riuscite.
In realtà non andai a dormire prima delle tre, e alle quattro ero già in piedi.
Salutato alla partenza dal Comandante del « Libia », dal Console e dai miei amici ancora in abito da sera, perchè non erano andati a dormire, mi recai a bordo, e alle 6.30 decollai. Vi era leggero vento da Nord, nebbia e foschìa. Il tempo era calmo e coperto. Feci rotta su terra, senza seguire la costa, per fare più presto, tagliando quella specie di enorme arco convesso che la Cina forma con le sue coste di Sud-Est. In qualche momento, però, mi trovai in poco piacevole situazione, perchè passando sulle montagne, si navigava tra le nubi, in mezzo a « remous » molto violenti. Per buona sorte il vento era favorevole, e potei così ottenere una media di 180 chilometri all'ora.
Alle 11.30 ero su Amoy. Avevo telegrafato in precedenza che si tenessero i rifornimenti pronti e mi fosse segnalato con una bandiera il posto dove avrei dovuto scendere. Dovetti fare un paio di giri, poiché non era facile scorgere il segnale, nel porto gremito di piroscafi e di imbarcazioni d'ogni genere. Alle 11.35 ammarai dove mi era stato indicato, ormeggiai l'apparecchio alla boa e immediatamente iniziai il rifornimento, già pronto sopra un rimorchiatore. Nel frattempo mi recai a bordo di un motoscafo, ove era una allegra comitiva composta dal Console Inglese, dal « port-master » e da altri signori che avevano organizzato un « picknic » sul golfo, attendendo il mio arrivo. Essi volevano che ci fermassimo assolutamente per la colazione, ma, se avessimo accettato, probabilmente non avremmo fatto più in tempo a ripartire per Hong Kong in modo da arrivare prima di notte. Del resto avevamo ri-