Stai consultando: 'Un volo di 55.000 chilometri ', Francesco De Pinedo

   

Pagina (208/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (208/300)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   200
   Francesco De Pinp.do
   stato naturale misurano diecine di metri di altezza, vivono di una vita anemica e stentata, restando tanto nani da non superare un'altezza massima di 50 centimetri.
   Visitai così i giardini di Kioto, ritenuti fra i più belli del Giappone, prodotto ammirevole di pazienti secolari cure e di un gusto sottile e raffinato.
   Inarrivabili sono davvero i Giapponesi nelle arti decorative, ed io rimasi estatico nel vedere in alcuni negozi di Kioto le magnifiche lacche, opera del pennello di illustri artisti, e le splendide sete colorate e i paraventi dipinti, e cento e cento minuti accessori ornamentali, sempre trattati con gusto e finezza squisita. Vidi in una fabbrica di lacche che le più fini di esse erano ottenute ripassando ed asciugando il colore fino a cento volte. Ci vuole proprio la meravigliosa pazienza e costanza di un giapponese!
   Quello che mi sembrò assente era il capolavoro, il frutto della genialità e di una visione estetica superiore della vita.
   I Giapponesi amano molto raccogliere oggetti d'arte e comunque antichi: i più ricchi spendono somme enormi per procurarsi vecchie armature, antiche pitture, lacche di autori celebri, ed altri oggetti di valore. Ma nulla è in mostra nelle case. Dove va a finire tutta questa bella roba? Essi conservano tutto in grandi casse, che aprono una volta all'anno per tirarne fuori gli oggetti rinchiusi, per spoveraili, guardarli, mostrarli per caso a qualche amico e... per rinchiuderli nuovamente fino al prossimo anno.
   Fra le altre visitai la casa di un principe assai noto, il quale dopo il terremoto aveva fatto costruire uno speciale edificio di cemento armato per custodirvi gelosamente tutte le sue casse. La sua gentile metà mi mostrò con orgoglio alcuni fiori artisticamente disposti in un vaso:
   — Vede! rappresentano la lezione di un'ora che ho avuto prima che Lei giungesse.
   — La lezione di un'ora?
   — Proprio : abbiamo un maestro che ci insegna appunto l'arte di decorare gli ambienti con i fiori.
   — Ciò, principessa, è una prova della gentile e raffinata anima giapponese.