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NEL PAESE DEL SOL LEVANTE
Ero arrivato aKasumigaura nel pomeriggio del sabato. L'addetto navale mi avvertì che, esistendo un programma già concordato con le autorità giapponesi ed essendo io arrivato con un giorno di anticipo, non potevo recarmi a Tokio prima del successivo lunedì; avrei dovuto quindi attendere come in una specie di quarantena a Kasumigaura.
Trassi subito profitto della sosta per tracciare il programma dei lavori, cosa che non avrei potuto fare se fosse cominciata senz'altro la serie dei banchetti e dei ricevimenti ufficiali.
A Kasumigaura avevo un motore di rispetto, già arrivato da qualche tempo. Avevo pure inviato da Hong Kong (che come punto centrale di tutto l'itinerario era la mia base-deposito principale dei pezzi di rispetto), tutte le parti di ricambio dell'apparecchio, le quali giacevano però in dogana a Yokohama.
Da Shanghai avevo inoltre ottenuto, con il permesso dell'Ammiraglio che comandava la divisione italiana dislocata in quelle acque, l'invio a Tokio di un motorista e di un montatore della R. Aeronautica: essi si trovavano in quel tempo colà con una nostra Missione, e dovevano ora rimpatriare. Avrebbero aiutato Campanelli nei lavori da farsi all'apparecchio.
Stabilii di smontare immediatamente il motore e di smontare anche i serbatoi, allo scopo di verificare bene l'interno dello scafo, di asciugarlo e quindi di ridipingerlo. Campanelli si mise alacre-