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Francesco De Pinp.do
Per il nostro arrivo tutto era stato preparato e organizzato meticolosamente, ed era stato matematicamente stabilito quello che noi avremmo dovuto fare minuto per minuto. Per me l'essenziale fu che questa volta l'apparecchio potè attraccare sulla spiaggia, procedendo poi rapidamente al rifornimento.
Anche a Kagoshima gli alunni delle scuole presero grande interesse al nostro arrivo; assistemmo ad una sfilata di circa 1000 scolari con i loro maestri alla testa. Mi furono lette varie allocuzioni dalle autorità, radunate sopra un apposito palco, e ci furono offerti dei doni. Io dovetti parlare ai ragazzi delle scuole. Era davvero commovente l'entusiasmo che dimostravano quei piccoli giapponesi.
Il 26 settembre alle 6 del mattino eravamo a bordo, ma non potei decollare prima delle 7. Il tempo era calmissimo, e ben lo meritavamo dopo le passate disavventure. Dopo un'ora incontrammo vento moderato da Nord, che ci fece scàrrociare sulla diritta, rallentando il nostro cammino. Avevo pensato di planare a Kushimoto per rifornirmi di benzina ed essere la sera stessa a Tokio o per meglio dire a Kasumigaura, che è la stazione di idrovolanti la più vicina alla Capitale, essendo proibito di ammarare nella baia di Tokio.
La rotta da Kagoshima a Kushimoto era quasi tutta in mare aperto, fuori vista della costa, che è molto irregolare. Tagliai diritto per non perder tempo. Prima di arrivare a Kushimoto dovetti planare presso il capo Murotosaki, poiché stavo per perdere la copertura di zinco del radiatore, essendosi sfilata l'asticciola che la fermava a posto. Planai e ridecollai subito dopo, senza aver neppure fermato il motore.
A Kushimoto ero alle 11.15 e ammarai nel posto indicatomi sulla carta a Kagoshima dai piloti giapponesi; ma le indicazioni ricevute erano sbagliate, e me ne accorsi poco dopo avere ammarato. Ridecollai nuovamente e ammarai questa volta al punto giusto. Mentre Campanelli con molta rapidità eseguiva il rifornimento della benzina e dell'olio, io mi trattenevo con le autorità locali, scambiando con esse brindisi e auguri. Furono lanciati anche due