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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Un volo di 55.000 chilometri ' 197
   Mi avvidi pertanto che non era opportuno rimanere in quel posto; e alle 18, poiché la burrasca era passata, decollai nuovamente, riprendendo la navigazione lungo la costa. Per andare a Kagoshima avrei dovuto passare sopra uno stretto istmo montagnoso, non più largo di 25 chilometri, ma la quota delle montagne non mi era nota, e le nuvole scendevano quasi fino al mare. Non sarebbe stato prudente addentrarmi sopra terra, non conoscendo neppure il tempo che avrei trovato al di là dell'istmo» Allora andai avanti contornando la costa, il che mi rendeva il viaggio più lungo di un'ora; ma non avevo altro da scegliere.
   Intanto il sole era tramontato, i fari erano già accesi, e si vedevano sulla costa qua e là i piccoli infiniti lumi dei villaggi. La costa di natura vulcanica aveva un aspetto selvaggio e pittoresco. Ricominciò a piovere. Alle 18.35 entravo nel golfo, ma si era fatto tardi, e quel po' di chiarore del crepuscolo era appena sufficiente per ammarare. Perciò, passando davanti a Yamagawa, che mi parve avesse l'aria di un ottimo porto riparato, decisi di attendervi la notte, rinviando al domani l'arrivo a Kagoshima. E così planai a Yamagawa.
   Il nostro ritardo aveva causato, intanto, a Kagoshima una grande delusione nella folla che ci attendeva, e infine anche qualche preoccupazione, dato lo stato cattivo del tempo. Il telegramma che inviai da Yamagawa calmò gli animi degli aspettanti. Alcuni giornalisti e un ufficiale pilota, che il Ministero della Marina aveva messo a nostra disposizione, organizzarono immediatamente una spedizione in automobile per venirci a vedere e per assumere notizie. Mi fu sottoposto un programma per il giorno seguente. In adesione al desiderio manifestatomi dalle autorità giapponesi dovetti rimettere la partenza al pomeriggio, in modo che il programma stabilito avesse pieno svolgimento.
   Il 25 mattina fu fatta un po' di toletta all'apparecchio. Mi recai in compagnia dei miei nuovi amici giapponesi in una famosa stazione termale presso Yamagawa, dove mi immersi in un bagno ristoratore. Alle 14 ripartii, arrivando dopo circa mezz'ora a Kagoshima. Ero finalmente così alla mia prima tappa iif terra giapponese-