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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Francesco De Pinp.do
   E decollaggio presentava qualche difficoltà perchè il vento era per traverso il fiume, e non avevo quindi molto spazio per correre, tanto più cìhe lo specchio d'acqua, dal quale sarei dovuto partire, era più ristretto dell'ordinario, causa la bassa marea. Infatti un primo tentativo non riuscì appunto per deficienza di spazio. Il secondo riuscì, perchè agevolato dal vento che nel frattempo era aumentato. Dovetti però eseguire una conversione a sinistra sul « redan », mettendomi in volo col vento a traverso.
   Il cielo era sereno; spirava un leggero vento da NE, che mi diminuiva un po' la velocità. Feci rotta per il Nord, dirigendomi a Shanghai, e mantenni la navigazione ad una quota di circa 500 m.
   Dopo un'ora avvistai un piroscafo che faceva rotta ad Ovest: era il piroscafo giapponese Tango Maru, intorno al quale feci un giro, mentre l'equipaggio si sbracciava a salutarmi. Dopo tante navigazioni solitarie provavo una schietta gioia nel vedere per mare qualcuno.
   A mezzogiorno agguantai la costa cinese. Il vento si era molto indebolito; la temperatura, piuttosto bassa, mi permetteva di navigare sui 500 metri, mantenendo il radiatore abbastanza fresco.
   La terra cinese, come appariva dall'alto, dava un'idea dell'immensità della popolazione di questa enorme regione. Sul mare si vedevano migliaia e migliaia di giunche ed in terra, tranne che sulle colline o sulle montagne più scoscese, non vi era un trattò di campagna più lungo di 100 metri ove non sorgesse tuia casa. Alle 14 circa passai sulla verticale di Ning-Po.
   Avvicinandomi a Shangai, il tempo divenne bellissimo. Passai a bassa quota sulle unità da guerra delle varie nazioni, .che erano alla fonda del fiume Whangpoo. Feci un raro sugli incrociatori della nostra Marina, San Giorgio e Libia, che avevano tutto l'equipaggio schierato in coperta. Erano le prime navi da guerra nazionali che incontravo dopo 33.000 chilometri di percorso.
   Mi parve allora di aver già toccato un lembo della Patria.
   Planai sul Whangpoo, presso la boa preparata per il mio ormeggio; ma a causa della corrente ebbi una collisione con un « sampan » che mi doveva aiutare, e riportai un leggero danno al