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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Francesco De Pinedo
   aiuto, a terra non si muoveva anima viva. Ci volle una buona mezz'ora prima che si avvicinasse a noi un battello, col quale ci recammo sulla spiaggia.
   Date le cattive condizioni del tempo io ero molto preoccupato di perdere l'apparecchio che, se si fosse messo vento dal largo, avrebbe potuto frantumarsi contro la spiaggia. Chiesi perciò ima corda ed un'ancora per rinforzare gli ormeggi. Ma tutti facevano orecchie da mercanti. Domandai allora che mi conducessero dal sindaco e, dopo un lungo giro a piedi per la città, giungemmo da un farmacista che era appunto il sindaco. Mi feci riconoscere, e dopo molte difficoltà finalmente potei avere una corda, fornita dal locale posto di pompieri.
   Non vi erano àncore disponibili. Chiesi allora il permesso di usare in loro vece una vecchia colubrina che era nella piazza centrale, ma non ottenni altro che un successo di ilarità; mi offersi di comperare la colubrina; identico successo.
   Mi recai di nuovo a bordo e, dopo una lunga e laboriosa manovra, potei rinforzare l'ormeggio dell'apparecchio, che rimase in potere della sua àncora e della corda, la quale venne legata ad un albero presso terra.
   Si erano fatte così le 11 di notte. Il sindaco farmacista ci ¦ospitò poi nella sua casa, ci offerse una piccola cena e così dopo dodici ore potei finalmente andarmene a dormire e togliermi di dosso gli abiti coi quali la mattina avevo preso il bagno inaspettato. Questa nostra sistemazione nella casa del sindaco non era stata neppure cosa facile, perchè al principio egli ci aveva indicato un sedicente albergo che, appena visitato, io avevo scartato senz'altro. Solo quando, visto che non c'era di meglio, domandai di poter dormire sui cuscini delle due automobili che esistevano in paese, il Sindaco si era deciso ad ospitarci nella sua casa abbastanza confortevole, se si considerano le limitate risorse del paese.
   La mattina seguente mi attendeva un'ingrata sorpresa: per la benzina inadatta e per la elevata temperatura, cui era stato esposto il motore nelle lunghe flottate del giorno precedente, la fila centrale dèi cilindri aveva le valvole deformate e le guarnizioni delle tubulature d'acqua bruciate. Ci voleva circa una giornata di