162 Francesco De Pinedo
d'aria del carburatore di dest4,pBÌ era lesionata ed un pezzo di rame stava per saltar via con serio pericolo per l'elica, dentro le cui pale poteva andare a finire. Sarebbe stato opportuno ammarare per eliminare l'inconveniente, ma il mare era agitato e sulla costa dell'Isola di Cebù, presso cui mi trovavo, non vi era nessuna insenatura convenientemente ridossata.
Campanelli andò allora sotto il castello del motore per agguantare la tromba ed impedire che scappasse via.
Io cercai di ridurre la mia velocità per diminuire lo sforzo che egli faceva, esposto com'era completamente all'aria libera, in una posizione tutt'altro che comoda. Mancava circa una mezz'ora per arrivare a Cebù. Ogni tanto mi voltavo per vedere se Campanelli resisteva. Sotto la violenza del vento vedevo tutta la pelle del suo viso raggrinzita, tirata da una parte, e gli occhi lagrimanti per lo schiaffo dell'aria. Per colmo di sfortuna raffiche impetuose producevano forti sobbalzi all'apparecchio.
Arrivai in queste condizioni sopra Cebù, ma il porto non offriva altro ridosso dal mare che in una leggiera ansa della costa, gremita di barche da pesca. Non potevo ammarare in acqua non calma, poiché una scossa un po' più forte avrebbe fatto saltare il motorista in acqua a nell'elica.
Mi avvicinai perciò di sottovento, con pochi giri di motore, alla zona dove erano le barche ed infilandomi tra alcune di esse scivolai leggermente sull'acqua, con poca velocità, senza la minima scossa.
Campanelli non ne poteva più. Appena fermato il motore e dato fondo all'àncora, verificammo che la coppa di rame si era quasi completamente staccata dal carburatore. Ci accorgemmo inoltre, con dolore, che il tappo di copertura della tubazione per il rifornimento di benzina, staccatosi probabilmente durante l'ardua manovra di decollaggio della mattina, era andato sull'elica scheggiandone una pala.
Intanto venne il capitano di porto ad avvertirmi che, dove avevamo dato fondo, dopo un'ora non ci sarebbe stata più acqua a causa della marea. La notizia non ci rallegrò; ed a rimorchio