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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tiri volo di 55.000 chilometri
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   discendessi. Ma alla prima imbarcazione che venne sotto bordo Spiegai che non potevo andare nel posto preparato per il mio ormeggio, e che mi occorreva invece di essere rimorchiato nel piccolo estuario a nord di Menado, dovè l'apparecchio poteva rimanere più in calma e più riparato dal mare. Ma il rimorchiatore si ostinò a portarmi verso la spiaggia. Allora ormeggiai l'apparecchio a una boa e scesi sulla riva, dove fui ricevuto dal rappresentante del Governatore Olandese, al quale esposi la necessità che avevo di cambiare ormeggio, e così me ne tornai a bordo e fui rimorchiato all'estuario del fiume. Tutta la manovra durò due ore e mezzo, specialmente per il grande fastidio prodotto dai battelli di curiosi che gremivano quello spazio di mare.
   Quando andammo a misurare il livello della benzina nei serbatoi, rimanemmo molto sorpresi: non ve n'era più una goccia! Avevamo corso un bel rischio, tanto più per aver percorso su terra gli ultimi 50 chilometri; ma se così non avessi fatto non sarei arrivato a destinazione.
   Poiché il tempo sembrava abbastanza buono per poter proseguire per Zamboanga, si lavorò a tUtt'uomo nel pomeriggio per il rifornimento; dovemmo vincere le forti resistenze degli abitanti, che avrebbero voluto farci rimanere un giorno di più, e, essendo già tardi, avemmo difficoltà a trovare chi ci portasse la benzina a bórdo. Così si finì di lavorare a notte alta, ma per lo meno andai a letto tranquillo, perchè oramai l'apparecchio era pronto per partire l'indomani. i .
   Menado era molto graziosa vista dall'alto, ma non potrei dire la mia impressione sulla città perchè arrivammo all'albergo che era già notte, e noi eravamo così stanchi che dopo un bagno e una breve cena, ci recammo subito a dormire.
   Il giorno seguente, 19 agosto, il Governatore venne a salutarci alla nostra partenza. La traversata che dovevamo fare da Menado a Zamboanga, sul deserto mare di Celebes, era forse una delle più rischiose di tutto il viaggio. Erano 800 chilometri di mare completamente aperto, su cui non passava alcuna rotta di piroscafi e su cui non si poteva sperare di trovare alcuna vela. Forse da diecine di anni nessuno era mai passato su quel mare! Il tempo era