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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j Un volo di 55.000 chilometri
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   Ora non vi era altro da fare che cercare di mettere alla meglio il motore in condizioni da poter funzionare regolarmente.
   Confesso che avevo le mie buone ragioni per essere alquanto preoccupato. Infatti, costretto a trattenermi ancora a Sydney, avrei poi attraversate le Filippine nella peggiore stagione dell'anno* ossia quando è massima la frequenza dei tifoni e con essa la precipitazione atmosferica. Aggiungi che, lasciata l'Australia, mi attendevano, fra le altre, circa otto tappe in mare largo e raramente percorso da piroscafi.
   Partire perciò con un motore che non funzionasse bene per un viaggio di tal genere, significava rinunziare a qualunque speranza di arrivare. *
   Il primo agosto il lavoro fu pronto e provai ancora in volo l'apparecchio. Il motore funzionò regolarmente; però, per ogni buon fine, decisi di portare a bordo anche l'altra coppia di cilindri di rispetto, che non avevo adoperato.
   Occorreva fare un piccolo lavoro, perchè tale coppia potesse sostituire non solamente una di quelle centrali del motore, ma anche una delle laterali. A tal uopo bisognò modificare gli attacchi delle tubature d'acqua. E poiché questo lavoro durò più di quanto io avessi previsto, fui pronto a partire solo il 5 agosto. Ma quel giorno si verificò una perdita di acqua al radiatore. Bisognò ripararlo. Finalmente il 6 agosto, dopo circa tre settimane di sosta, alle 9.30, lasciai le acque di Sydney.