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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j Un volo di 55.000 chilometri
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   di nuovo a Farm Cove, dove intanto avevano già salpato il gavitello di ormeggio dell'apparecchio.
   Qui mi occorse un altro incidente. Mentre flottando col motore al minimo dei giri mi avviavo al mio solito posto di fonda, ebbi per mia colpa una piccola collisione con un motoscafo australiano, il che produsse al bordo di attacco dell'ala destra inferiore una ammaccatura fortunatamente lieve, tanto che fu potuta riparare in un paio di giorni con l'ausilio degli operai dell'aviazione australiana.
   Fu subito osservato bene il motore e si notò che le candele erano sporche d'olio, specialmente quelle della fila sinistra dei cilindri. Questa abbondanza d'olio produceva le irregolarità di accensione che avevo notate in volo.
   Supposi che le fasce elastiche dei pistoni, le quali non avevano un fermo che le fissasse in una posizione definita, avessero girato, presentando tutte quante su un'unica posizione le loro aperture, e che ciò determinasse il passaggio d'olio dal « carter » nei cilindri. Decisi di provare di nuovo a partire il martedì seguente, appena pronta la riparazione dell'ala, se non che per il 23 giovedì era annunziato l'arrivo della flotta americana, e il Console mi fece osservare che sarebbe stato opportuno, avendo io già rinviata la partenza, che mi trattenessi fino all'arrivo della flotta stessa. Accolsi il suo invito, tanto più che potevo così rendermi meglio conto delle condizioni del motore. Approfittai del maggior tempo disponibile anche per visitare i cantieri sperimentali dell'aviazione australiana, diretti da un intelligente ufficiale, il Maggiore Wackett, febbrilmente intento alla costruzione di un idrovolante da lui ideato, i cui particolari mi interessarono moltissimo. E Maggiore Wackett si proponeva con questo apparecchio, come ebbe a dirmi egli stesso, di venire in Italia a ricambiare la visita che io avevo fatto in Australia; se non che in una delle sue prime prove lo scafo si sfondò per l'eccessiva fretta che aveva avuto l'inventore di decollare in condizioni di tempo e di mare non tanto buone.
   Il 23 luglio, giorno dell'arrivo della flotta americana, fu per Sydney una festa grandiosa. Posso affermare che quasi tutta quella