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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Francesco De Pinedo
   Ma Rose Bay, la località dove avrebbero preferito che io scendessi, era troppo distante dalla città ed un po' più esposta forse di Farm Cove ai venti da Nord; perciò io avevo insistito per la prima località dove poi effettivamente ammarai.
   Cominciò anche a Sydney la serie dei banchetti e diei ricevimenti.
   — Ebbi l'onore di essere ricevuto, in forma ufficiale, dal Lord May or, nella Civic Hall; ed in tale occasione conobbi l'aviatore australiano Keith Smith il quale, insieme col fratello Ross Smith, perito in seguito per accidente aviatorio, era venuto da Londra in Australia in volo, circa cinque anni prima di me, con un apparecchio WicLers Vimy. Aveva fatto un ottimo viaggio fino a Porto Darwin in territorio australiano, impiegando meno di un mese; ma poi era andato incontro a non poche peripezie causa la rottura di un'elica mentre attraversava il continente australiano da Nord a Sud. Keith Smith fu con me molto cortese e buon camerata, si interessò poi vivamente del mio viaggio, ed io sono lieto di esprimergli qui la mia simpatia.
   Avevo deciso di trattenermi a Sydney non più di tre giorni; dovetti poi rimanerci tre settimane per alcuni incidenti che ebbero a capitarmi.
   Il 20 luglio era il giorno fissato per la mia partenza. Recatomi a bordo e rivolti gli ultimi saluti alle autorità e alla Colonia Italiana, alle 10.15 ero in volo. Ma avevo appena fatto sulla città un giro di saluto, che avvertii vibrazioni anormali al motore. Provai a cambiare il regime dei giri : le vibrazioni cessarono, e misi allora in rotta.
   Il motore sul principio funzionò benissimo, ma dopo circa dieci minuti si ripeterono le stesse irregolarità. Invertii la rotta e mi trattenni in volo su Porto Jackson circa una mezz'ora, provando il motore a varie quote e a varie andature. Ma saltuariamente le irregolarità si ripetevano.
   In tali condizioni, considlerato che dopo Sydney avrei avuto ben poche possibilità di rivedere il motore, non mi conveniva di proseguire, tenuto anche conto che mi attendevano poi, tra l'Australia e le Filippine, tappe assai dure da affrontare. Scesi quindi