VII
UNA SOSTA IMPREVISTA
Il motore funzionava magnificamente e,- per guadagnare tempo e cammino, tagliai verso terra il promontorio Wilson; mi cacciai quindi all'interno di Capo Howe, dove la costa, che fino a quel punto segue ima linea Est-Ovest, volge direttamente verso il Nord. Dopo Capo Howe la costa è quanto mai favorevole ai percorsi in idrovolante, perchè ricchissima di insenature e di ridossi. Data la lunga tappa, e poiché era la prima che mi si presentava tale dopo la revisione del motore, prevedendo che il vento contrario mi riducesse l'autonomia al di sotto del limite indispensabile per raggiungere Sydney, avevo dislocato un piccolo rifornimento di benzina e di olio nella Baia di Bateman; ma non ve ne fu bisogno. Planai solo per pochi minuti, senza neppure fermare il motore nella rada di Twofold per travasare nel serbatoio una latta d'olio che avevo portato come riserva.
Alle 1 del pomeriggio ero finalmente sopra Sydney, planando direttamente a Farm Cove, dove mi attendeva una moltitudine di gente, tra cui le autorità australiane e la Colonia Italiana. In questa prima tappa non ebbi a lagnarmi del tempo che mi fu, anzi, abbastanza favorevole; so]p la temperatura fu alquanto rigida.
La folla attendeva il mio ammaraggio con molta ansia, essendomi stato concesso con grande difficoltà il permesso di planare a Farm Cove, poiché le autorità locali non ritenevano il posto conveniente per idrovolanti; ed invero lo spazio era assai limitato.