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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   V
   Un volo di 55.000 chilometri
   119
   compiendo alcuni giri su Melbourne, Discesi assai soddisfatto di quella prova, ammarando nel porto di Melbourne, dove era stata per mia richiesta già preparata una boa per l'ormeggio dell'apparecchio.
   Nel pomeriggio feci il carico completo di benzina, poiché la tappa per Sydney era di circa 1000 chilometri, e fissai la partenza per il giorno successivo, mercoledì 15. Nella notte dal martedì al mercoledì, la temperatura fu per Melbourne veramente eccezionale, poiché scese al di sotto dello zero. Ma ciò non mi dispiacque, perchè determinava una condizione molto più favorevole per il decollaggio. Così alle 8.20 del 15 eravamo a bordo, salutati dal Console Generale e da alcuni amici, nonché dal Comandante dell'Aviazione Australiana. Sbrigati gli ultimi preparativi, decollai alle 10.
   Ma, appena in volo, il motorista mi avvertì che bisognava scendere perchè vi era una forte perdita di benzina ad un raccordo delle pompe A. M.
   Ammarai di nuovo immediatamente. La fuga della benzina dipendeva da una guarnizione assai vecchia applicata alle nuove pompe che avevo messo a posto. A causa dell'ubicazione di queste, il lavoro di riparazione prese per le lunghe, cosicché fui costretto a rinviare la partenza al giorno successivo. Campanelli si procurò la guarnizione nuova, tagliandola dal gambale di cuoio di uno dei curiosi presenti, il quale chiese per compenso che il motorista apponesse una firma sul gambale mutilato.
   La mattina del giovedì, 16, era molto nebbiosa e fosca. Alle 8.45 mi misi in moto e decollai. Ma la nebbia non aveva una grande estensione in altezza; infatti, a 50 metri di quota, mi trovai al disopra di essa, salutato da una magnifica giornata.
   Una grigia cortina presto mi nascose alla vista Melbourne, ohe lasciai col rammarico più vivo, e che rimane ancora, fra le città visitate nel mio viaggio, una di quelle che hanno lasciato in me il più nostalgico ricordo.