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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Francesco De Pinedo
   cosa nuova per cerimonie ufficiali, furono convitate anche numerose signore. Mi vennero fatti varii brindisi di saluto ed augurio, ed il Primo Ministro Lord Bruce ebbe parole di grande simpatia per il nostro Paese.
   Ed eccoci a ricominciare ora, dopo la breve e gaia parentesi, la vita ardua e nomade.
   Nella prima settimana di luglio il motore era finalmente pronto e fu rimesso a posto sull'apparecchio che il 10 luglio traemmo dall'« hangar ».
   Provammo allora il motore, che funzionò con tanta regolarità da suscitare una grande ammirazione nei meccanici australiani presenti, che si congratularono con Campanelli. Lo stesso giorno, nonostante che ci fosse un mare corto da levante molto noioso per il decollaggio, feci un breve volo di prova su Melbourne.
   Fui molto soddisfatto del perfetto funzionamento, e mi riservai di fare un nuovo volo d'un paio d'ore per essere maggiormente sicuro dopo di aver ritoccati alcuni dettagli. E poiché era venerdì, nei due giorni successivi, causa l'orario festivo australiano, la nostra buona volontà fu costretta a sonnecchiare. Del resto nella domenica le condizioni atmosferiche non potevano essere peggiori, poiché pioveva e soffiava un forte vento da Est, che impediva di mettere l'apparecchio in mare. Debbo a questo proposito rilevare che l'idroscalo di Point Cook è in cattiva posizione, poiché lo scivolo, per il quale vengono messi in acqua gli apparecchi, trovasi in mare completamente libero e aperto, e coi venti di levante, che per fortuna non sono frequenti, non è assolutamente possibile eseguire la manovra di messa in mare d'un idrovolante. Ed infatti il lunedì 13 luglio, per le condizioni del mare, dovetti rinunziare al progettata volo di prova. Ma non persi tempo. Approfittai della necessaria inazione per cercare nel porto di Melbourne un posto dal quale potessi sicuramente partire.
   Stabilii così di portare l'apparecchio nel porto alle foci del Yarra e di partire di là; così, anche se si fosse levato vento di levante, avrei potuto prendere il volo senza ulteriori ritardi.
   Il giorno successivo le condizioni del tempo migliorarono e volai per circa due ore con a bordo il Console Generale Italiano,