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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j Un volo di 55.000 chilometri
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   Non era un'operazione semplice nè breve. La benzina era in bidoni di 32 litri, ben poco maneggevoli. Il battellino a motore era l'unica imbarcazione disponibile in Broome.
   Bisognò scalzarsi nuovamente e trasportare i bidoni sull'apparecchio, due alla volta, a mezzo della provvidenziale imbarcazione. Essendo domenica, era impossibile avere qualcuno che ci aiutasse, tranne il pescatore di perle e il « manager » dell'Air Ways, che si prestarono gentilmente.
   Di mano in mano che i bidoni venivano vuotati, il battellino tornava indietro, lasciava i vuoti a terra e ne portava altri pieni. Il sistema non era, come può ben comprendersi, molto rapido. Nessuna meraviglia, perciò, se la luna, che si levò a rischiarare l'incipiente oscurità, ci trovò ancora al lavoro. Non mancò qualche anima generosa: un ragazzo di dodici anni, con ima minuscola imbarcazione, un vero guscio di noce, regalatogli dal padre perchè era stato promosso agli esami, ci portò anche esso un bidone di benzina ed assistette con grande interesse a tutto il nostro lavoro.
   Ridotti in condizioni pietose per la fatica e il fango nel quale dovevamo guazzare per il trasporto, alle 9 di sera cessammo di lavorare e rimandammo all'indomani il resto del rifornimento.
   Campanelli riuscì, con un piccolo colpo di martello ben dato sulla camicia, a soffocare la perdita d'acqua manifestatasi ad uu cilindro. D'altra parte la verifica del contenuto del radiatore ci accusò un consumo d'acqua normale, segno che la perdita era insensibile.
   Ci fossimo almeno potuti rifocillare serenamente, dopo una giornata così laboriosa! Neppure questo ci fu concesso, sempre perchè era domenica, e la domenica sera a Broome non si trovano vivande calde. Dovemmo così accontentarci di qualche fetta di salame e di un bicchiere di acqua minerale in un piccolo bar, dove ci condusse il nostro pescatore di perle.
   Ebbi di nuovo poi il piacere di rivedere il dottore che veniva a portarmi le pratiche numerose da firmare per il passaggio della frontiera.