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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   100 -
   Francesco De Pinedo
   con apparecchi terrestri provvede alle comunicazioni aeree tra Perth e tutti i porti della costa a NW.
   Egli ci avvisò subito che avremmo dovuto cambiare ancoraggio se non avessimo voluto trovarci in secco con la marea bassa, poiché vi era una differenza di dodici metri tra l'alta e la bassa marea; tale notizia mi fece poco piacere perchè oramai avevamo già rassettato e coperto con le cappe il motore e non potevo pensare a rimetterlo in moto.
   Il piccolo battello si offrì a rimorchiarci. Dapprima rifiutai, perchè mi parve impossibile che potesse riuscirvi, data la piccolezza del motore. Tuttavia provammo, ed effettivamente esso riuscì a spostarci di circa 500 metri in un canale dove potevamo essere al sicuro, anche con la bassa marea.
   Su questo battellino ci recammo a terra con i nostri bagagli; ma la marea era già discesa e per raggiungere la riva bisognò percorrere oltre 300 metri a piedi nel fango. Con santa rassegnazione ci scalzammo, e via con le valigie sulle spalle e le scarpe in mano, in fila indiana.
   Alcuni ragazzi ci lanciarono un « hurrà »; autorità locali ci attendevano, e il nostro pilota .si accinse al compito delle presentazioni. (
   Poiché nessuno pensò a liberarmi delle valigie e delle scarpe, dovetti limitarmi a fare degli inchini.
   Ad un tratto mi sentii preso per un braccio. Era il dottore di Broofne, il quale mi trasse in disparte con fare misterioso.
   — Siete voi malato? — mi domandò. .
   — Grazie a Dio sto benissimo, altrimenti sarei venuto in piroscafo.
   — E il vostro compagno è malato?
   — Sta benissimo anche lui.
   — Guardate che non avreste dovuto venire a terra prima di essere ammesso alla libera pratica. Sareste in contravvenzione, ma lasceremo correre...
   — Grazie! Un'altra volta alzerò la bandiera gialla.
   Dopo una breve affrettata refezione demmo mano ai rifornimenti.