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Francesco De Pinedo
Il mare era deserto. A causa delle secche, dei banchi corallini che qua e là affiorano alla superficie delle acque, e degli scandagli incompleti, la navigazione marittima in quei paraggi non è sicura, cosicché nessuna linea regolare passa di là.
I miei occhi si posavano quindi su acque vergini allo sguardo umano. Mi sentivo così, in quella completa solitudine, come tagliato fuori dal resto della terra. La patria, la mia casa lontana mi sembravano appartenenti a un altro mondo. Ma sentivo intanto la fierezza di trovarmi in una situazione quale pochi hanno mai avuto la ventura di conoscere. Era poi strano che mi tornassero alla mente, in quell'ora, episodi insignificanti della mia vita passata, e nello stesso tempo il mio cervello avesse come una lucidità insolita per tutto quanto si riferiva alla rotta.
La solitudine e l'immensità di quel mare, sopra il quale noi eravamo come un atomo lanciato alla velocità di 160 chilometri orari dal vecchio al nuovissimo mondo, donavano al mio spirito quasi un senso di liberazione da tutte le affannose lotte, insidie, meschinità della vita nel consorzio umano, serbandogli una serenità singolare.
Intanto il mio fido Campanelli, finito di pompare l'olio, data un'occhiata di Sioddisf azione al motore, che era oramai diventato come una sua creatura, sgranocchiava tranquillamente alcune frutta, con la stessa noncuranza come avrebbe fatto accompagnandomi in una gita tra Napoli, e Capri.
Alle dieci circa vidi dall'aspetto della superficie del mare che il vento da SE era aumentato nuovamente, e allora corressi di nuovo la rotta per il rombo di bussola 180°.
Alle 10.45 passo sullo scoglio Adele, che rimane a circa 140 chilometri a Nord di Capo Lévèque, il motorista mi avverte che si vede una fuga d'acqua alla camicia del cilindro poppiero destro. Ciò mi desta qualche preoccupazione; ma vedo che la fuga è piccola, perchè la temperatura dell'acqua si mantiene bene: si può andare avanti ancora per un pezzo.
Alle 11.45 avvistai di prua una leggera striscia di terra molto bassa, che quasi si confondeva con l'orizzonte. Dopo qualche tempo,