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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j Un volo di 55.000 chilometri
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   Costeggiai l'Isola di Sumbawa, sulle coste della quale avvistai dall'alto alcuni squali di dimensioni enormi, e alle 16.50 ammarai a Bima, un magnifico golfo lungo circa 15 chilometri e largo 4, aperto solo al Nord da un piccolo stretto passaggio: un vero ideale campo diammaraggio per idrovolanti ed ottimo rifugio per le navi.
   Un radiotelegramma inviato da Surabaya aveva annunziato erroneamente.il nostro arrivo per mezzogiorno, e fin dalla mattina una folla curiosa e paziente si era riversata sulla spiaggia nell'attesa dello spettacolo nuovo.
   Naturalmente, a Bima, piccolo paese con pochissimi europei, non esistevano alberghi, e perciò fummo gentilmente ospitati nella residenza del Rajà malese, il quale ci trattò con somma cortesia.
   Al Governatore Olandese non parve vero di vedere delle persone civili, cosa che raramente gli capitava, e ci accolse con grande effusione.
   Egli ci narrò che qualche anno prima era passato di là il famoso aviatore australiano Ross Smith, che si recava da Londra in Australia, con un grosso aeroplano bimotore. La partenza dal campo di atterraggio era stata difficile ed emozionante a causa del fango nel quale affondavano le ruote dell'apparecchio, tanto che avevano dovuto stendere una specie di corridoio di stuoie sulle quali l'aeroplano aveva potuto correre per spiccare il volo. Voglio far notare che questi inconvenienti non possono succedere con gli Idrovolanti.
   Intanto il caldo cominciava a diminuire di intensità, tanto che la notte si poteva dormire senza ricorrere al ventilatore.
   Il giorno seguente ci mettemmo di buon'ora al lavoro per rifornire l'apparecchio. Un radiotelegramma da Kupang, la nostra prossima tappa, mi avvertì che una delle latte di olio del nostro rifornimento era arrivata colà rotta e mezza vuota. Così, per ogni buon fine, ne portai a bordo un'altra di rispetto.
   Alle 10 lasciai Bima, salutato da tutta la popolazione che, per vederci partire, si era affollata sulla spiaggia, come il giorno precedente. Il tempo era buono e sereno. Passai tra Sumbawa e l'Isola Sangeang, che ha la forma di un enorme cono di rocce nere basai-