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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j Un volo di 55.000 chilometri
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   perchè il serbatoio dell'olio, riparato a Puket, perdeva ancora, e bisognò smontarlo e saldarlo di nuovo. Questa volta fu applicato al fondo un conveniente rinforzo di rame.
   Nella sera il tempo si mise a burrasca, e credetti opportuno di cambiare ancoraggio. Per mezzo di un solido motoscafo della Capitaneria rimorchiai l'apparecchio proprio in faccia all'« hotel » dove ero alloggiato e che soirgeva sulla riva del mare. Potevo cosi, dalla finestra della mia camera, sorvegliare agevolmente la macchina.
   Verso sera, quando i lavori furono finiti, feci un giro in automobile per questa isola meravigliosa chiamata la Ceylon di Malacca; ma ben poco potei vedere a cagione della oscurità notturna. Ricordo solo, come in un sogno, che attraversai parchi e giardini ricchi di una magnifica, lussureggiante vegetazione.
   Il 24 maggio, alle otto, decollo e metto in rotta per Singapore. Il Jempo è buono, e un pittoresco paesaggio si svolge sotto di noi, lungo le coste della penisola di Malacca.
   Alle ore 11.45, all'estremo della penisola siamo anche qiii «òlti da un forte temporale, che doveva essere, la Dio mercè, l'ultimo. Diminuisco la quota per passare al disotto di esso. Riceviamo <,flche qui un generoso battesimo di acqua.
   A mezzodì tra le nubi avvisto Singapore! Il cuore mi palpita di gioia: era l'estremo lembo del continente asiatico, era la fine della parte più dura del mio viaggio.
   Altre difficoltà di altra natura mi attendevano ancora. Tredicimila chilometri con varie vicende erano stati percorsi. Ne mancavano circa diecimila per raggiungere la mia prima mèta: Melbourne. I cattivi tempi erano finiti. Lunghi percorsi erano ora da ompiersi sulla solitudine sconfinata del mare.
   In distanza, verso l'isola di Sumatra, il temporale imperversava «tempre e fulmini tortuosi solcavano i neri cumuli di nuvole. ; : Su Singapore era invece un raggio di sole. - •: Mentre ammaro, ha luogo una regata a vela, io faccio un giro '«lille Manche vele, e vedo gli equipaggi che festosamente mi salutano. \ Mi ormeggio nell'Empire Dock, dove il Vicegovernatore con SUa ^am%l*a è venuto a salutarci, insieme con il Console e i jwsdt italiani della colonia.
   .„ ** 1 oniversario della nostra entrata nella guerra mondiale.