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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Francesco De Pinedo
   nica, perchè, anche riuscendo ad adagiare l'apparecchio sugli alberi senza danni eccessivi, il passaggio è impraticabile; e del resto, anche se fosse praticabilissimo, so che la foresta è infestata da tigri e pullula di serpenti. Senonchè il motore gira meravigliosamente e mi ispira una grande fiducia.
   Superato il contrafforte della montagna, al di là dello spartiacque, sono in vista dell'Iravaddi. È un amplissime fiume aperto alla navigazione. Ma ahimè! Una cupa striscia di nubi, che diventa sempre più densa, lo ricopre e in breve me lo toglie alla vista. Non posso passare sotto di esse, perchè, causa il caldo, la temperatura dell'acqua del radiatore, salirebbe troppo. Sopra le nuvole mi dirigo alla bussola verso Rangoon; e quando presumo di essere nei suoi pressi, profitto di uno squarcio nelle nuvole per passare sotto, trovandomi in vista di una regione fertile, verdeggiante ed abitata* Raffiche e piovaschi non mi permettono di ammirare lo splendido spettacolo.
   Dirigo verso Sud, ed in breve vedo tra la foschia una distesa di case e giardini sparsa di laghetti e su cui sovrastano alcune magnifiche cupole dorate: un tenue unico raggio di sole illumina le più alte ed acuminate. È una visione superba. Eseguisco un ampio giro e plano alle 10.20 presso l'idroscalo di Momkey Point di cui mi avevano parlato, un piccolo « hangar » che ospita quattro apparecchi per il servizio idrografico.
   Sono ricevuto dal Console Onorario Italiano, un tarchiato e simpatico tipo, e dalle autorità di Rangoon;
   Grazie al personale dell'idroscalo, molto svelto e pratico, mettiamo con rapida manovra l'apparecchio al riparo nell'cc hangar », e poi ci rechiamo a dormire: ne avevamo davvero bisogno dopo la dura notte di AkyabI
   Il giorno seguente, 15 di maggio, profittiamo della opportunità che ci offre il ricovero in « hangar » per ridare uno sguardo all'apparecchio e al motore.
   Col materiale di riserva, che avevo inviato sul posto, si provvede al cambio del galleggiante laterale, avariato a Chahbar, si rettificano i comandi, si dà una nuova mano di vernice alla parte inferiore dello scafo e si inizia la verifica del motore.