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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   TRA LE PIOGGIE E I MONSONI
   La mia fermata a Calcutta fu di pochissime ore.
   Molti della Colonia Italiana erano andati all'interno in luoghi più freschi, poiché d'estate Calcutta gode fama di essere una delle città più calde del mondo. Nelle ore diurne l'atmosfera è talmente afosa ed asfissiante che paralizza quasi la vita cittadina. E neppure è facile chiedere il ristoro alle fresche acque marine, perchè la città è lontana dal mare.
   Fu tentato, è vero, qualche anno fa, di costruire sulla spiaggia più vicina un grandioso stabilimento di bagni con tutte le comodità di una stazione moderna ed elegante. Ma bisognò interrompere i lavori e abbandonare l'impresa per un inconveniente che non si verifica nei nostri paesi. Durante i lavori apparve evidente ohe la zona prescelta era molto apprezzata dalle tigri, e ne era talmente infestata, che non si stimò possibile assicurare la incolumità ai futuri bagnanti. Cosi lo stabilimento fu piantato in asso.
   Del resto qualche tempo prima il Console italiano, venendo giù in automobile da Darjeeling, era stato costretto a fermarsi perchè una tigre tranquillamente attraversava la strada maestra. Sostarono la tigre e l'automobile, e ciascuno può immaginare con quanta allegria dei gitanti, che non avevano neppure un temperino in tasca. Poi la tigre, dopo aver per qualche istante considerato pacificamente la situazione, se ne andò tranquillamente per i fatti suoi e l'automòbile potè proseguire.