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Francesco De Pinedo
canto all'altro, del tutto incuranti ed insensibili al traffico turbinoso della città.
Mentre osservavamo quello spettacolo, per poco non investimmo con la nostra automobile una vacca, che tranquillamente si aggirava per le strade.
_ Guai a noi — disse il console — se l'avessimo investita:
qui, queste bestie sono sacre: a far loro una scalfittura, c'è il pericolo di essere linciati. Vede, queste vacche girano liberamente dappertutto, anche nelle strade più frequentate, e talvolta entrano perfino nei negozi, ma nessuno ardisce molestarle. Gli Inglesi rispettano questo costume locale, in accordo alla loro tradizionale politica.
Quella sera fummo ospitati al « Leon d'Oro », un piccolo circolo appena fondato, dove i pochi Italiani in Bombay si riuniscono di tanto in tanto. Fummo accolti con molta cordialità e simpatia. Il ristorante del circolo non era ancora del tutto arredato, e si suppliva in via provvisoria con un assortimento di vetri e porcellane che uno dei soci, rappresentante appunto di una casa di stoviglie, aveva messo a disposizione. Non sto a ridire lo strano aspetto che aveva la tavola. Per colmo d'ironia ai più beoni capitarono dei bicchieri da liquore, il che li condannava ad una continua ginnastica del gomito.
11 10 maggio, alle 8 di mattina, mettemmo in moto il motore. Non il più piccolo soffio di vento, e un caldo afoso. Prima di partire, fummo salutati dal Console e dall'ufficiale aviatore inglese. Quest'ultimo non condivideva la nostra fiducia nel successo della travergata del Deccan, dalla costa dell'Est a quella dell'Ovest, non ancora tentata da idrovolanti; e, pur facendo i suoi migliori augurò, ci guardava con una certa aria di commiserazione e forse anche di tristezza, pensando che sarebbe toccato a lui sobbarcarsi ad un viaggio nella jungla, per la ricerca dei nostri resti mortali.
Il decollaggio fu molto difficile perchè l'apparecchio era carico al completo. Era questa la tappa più lunga di tutto il viaggio: 1150 km. sopra terra, il che rasentava il limite di autonomia dell'apparecchio. C'era dunque poco da scherzare!
Ma io avevo fiducia di trovare favorevoli i venti, avendo già avuto inizio la stagione dei Monsoni dell'Ovest. Appena decollato,