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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IIn volo di 55.000 chilometri 49
   Inglesi hanno costruito per ogni dove. Ville, giardini, case pittoresche e parchi ridenti ovunque. Fantastico e superbo il golfo, dove brulicano piroscafi e velieri e mille imbarcazioni d'ogni genere.
   Andammo anche nei famosi giardini di Malabar Hill, presso cui vidi le Torri del Silenzio, di cui avevo sentito tanto parlare. Sono costruzioni ciclopiche, nude muraglie che terminano in alto con una terrazza. Nuvoli di corvi svolazzano su di esse.
   — I Parsi — mi disse il Console, che mi faceva da cicerone — gettano su queste torri i cadaveri dei loro morti, continuando un loro antico costume religioso, che rimonta ai tempi più remoti, e che essi hanno importato dalla Persia quando ne furono scacciati dalle incursioni arabiche. I cadaveri sono in breve tempo completamente spolpati dai corvi e dagli avvoltoi. Guardi quanti ce ne sono!
   — Sono migliaia! E certo non muoiono di fame!
   In quel momento alcuni Parsi (vivi costoro, e in ottima salute) passavano di là.
   — Vede come sono vestiti? Dalla cintola in su hanno più o meno adottato l'abito europeo, mentre dalla cintola in giù sono rimasti fedeli al loro costume tradizionale, che è quella specie di asciugamano che sventola sulle loro gambe nude. Guardi come è buffo il loro copricapo!
   Portavano infatti una specie di tuba, senza falde, di tela incerata nera.
   — Sono molto intelligenti questi. Parsi, ed hanno nelle loro mani buona parte delle ricchezze e delle industrie di Bombay. Hanno poi dei riti strani: i fanciulli, ad esempio, quando giungono ai sette anni, sono tutti sottoposti ad una cerimonia che ricorda la cresima del rito cattolico, e durante la quale vengono aspersi di orina di vacca.
   — ?!
   Tornammo in città che il sole già tramontava. Le strade di Bombay presentavano uno strano aspetto, poiché i senza-tetto (e a Bombay ce ne sono delle migliaia) stendevano a quell'ora, sui marciapiedi delle vie, perfino le più importanti, un tappetino, sul quale dormivano pacificamente e perfettamente allineati, uno ao-