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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   44-
   Francesco De Pinedo
   Mi dissero poi che la mia manovra aveva causato una grande emozione all'ufficiale che, gentilmente, era stato messo a mia disposizione dal Comandante del Deposito di Aviazione di Karachi, e,sul quale incombeva la responsabilità per qualsiasi incidente mi fosse avvenuto.
   Poiché a Karachi non avevano mai planato idrovolanti, quando mi videro scendere tra i molti bastimenti e le imbarcazioni del porto, temettero che andassi a rompermi contro qualche barca. Anche i giornali trovarono meraviglioso che io avessi planato in Karachi come se la conoscessi da lungo tempo. Invece era stata la cosa più semplice di questo mondo.
   Ero così giunto nell'India molto più tardi di quanto non avessi preveduto e sperato. Le traversie subite non mi avevano scoraggiato, anzi da un certo lato mi riuscirono vantaggiose perchè ne ricavai utile esperienza per il proseguimento del viaggio.