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Un volo di 55.000 chilometri

Francesco De Pinedo
A. Mondadori Milano, 1927, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   38-
   Francesco De Pinedo
   Alle 14.25 ero su Bender Abbas; planai ed ormeggiai l'apparecchio di poppa a un motoscafo di proprietà del viceconsole inglese Mr. Richardson.
   Da terra mi inviarono una lancia, e sbarcai, ricevuto dal console inglese che aveva fatto schierare un picchetto di cavalleria per rendere gli onori.
   Eravamo stanchissimi per la laboriosa manovra della mattina; e decisi quindi che rimanessimo fermi una giornata, anche per riparare l'inconveniente al termometro dell'acqua.
   Il Console fu estremamente gentile con noi, e ci offrì ospitalità nella sua bellissima residenza.
   La mattina seguente mi recai a far visita alle autorità persiane, al Governatore e ad un altro personaggio, che non ricordo bene chi fosse, ma che, mi dissero, bisognava visitare.
   Questi ci ricevette in una stanza ove erano raccolti oggetti di pregio : tappeti, porcellane e bronzi. La pinacoteca però lasciava alquanto a desiderare, perchè non si andava più in là delle oleografie.
   La conversazione non era molto brillante, fu invece brillante una oleografia inquadrata, che si staccò dal muro e capitombolò con grande fracasso, mettendo in fuga una famiglia di salamandre che sonnecchiavano al suo riparo, e facendo un piccolo macello delle porcellane troneggianti sulla tavola sottoposta.
   Nel congedarmi, ebbi dall'illustre ospite la sua carta di visita, che portava inciso il suo ritratto: una moda veramente nuova per me.
   Durante quel giorno il motorista aveva eseguita la riparazione del radiatore, verificato lo scafo dell'apparecchio, che era risultato in perfetto ordine, nonostante l'avventura di Buscir, e completato il rifornimento.
   il signor Richardson ci aveva premurosamente preparata una cesta di vettovaglie che durammo fatica a mettere a bordo; il 30 aprile, alle 7 presi il volo. Dopo un'ora e mezzo di navigazione avvertii una perdita al serbatoio dell'olio. Non aveva molta importanza, e perciò continuai per Chahbar dove ammarai alle 10 e un quarto con tempo magnifico.