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Vite degli Eccellenti Comandanti

Cornelio Nipote
Casa Editrice Sonzogno Milano, 1927, pagine 104

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   34 VITE DKGI,I ECCELLENTI COMANDANTI
   vato. Ma Catone fatto censore in compagnia del medesimo Fiacco, con severità sostenne queila carica. Imper ciocché e corresse moltissimi nobili, e parecchie cose nuove aggiunse agli editti, tendenti a reprimere il lusso, che giù fin d'allora cominciava a germogliare. Pel corso di quasi ottant'anni, dalla adolescenza fino agli ultimi suoi giorni, non cessò mai di farsi de' nemici per amore della repubblica. Da molti preso di mira, non puru/ton perdette punto del suo buon nome, ma crebbe io sin che . visse l'opinione della sua virtù.
   III. Fu in tutte le cose d'una singola? prudenza ed industria. Imperciocché ed era intendere d'agricoltura e pratico nel maneggio della repubblica, e giureconsulto, e gran comandante d' eserciti, e non disprezzabile oratore, ed avidissimo di letteratura, al cui studio comechè si fosse messo già vecchio, tuttavia vi fece si gran progresso, che non è facile trovare erudizione nè di cose greche, nè di latine, che gli sia stata occulta. Compose da giovine delle orazioni. Fatto vecchio si diede a seri vere storie, delle quali vi sono sette libri. Il primo dei quali contiene le cose operate da' re del popolo romano. Il secondo ed il terzo spiegano l'origine d'ogni città italica; e forse per questa ragione l'intitolò tutti le Origini. Nel quarto poi tratta della prima guerra punica. Nel quinto della seconda. E tutte queste cose sono toccate sommariamente. In somigliante maniera ha esposte le • altre guerre sino alla pretura di Sergio Galba, che depredò i Lusitani. Ma di queste guerre non nominò i capitani, ma taciuti i nomi loro, notò i fatti. In questi libri quelle cose espose, che nell'Italia e nelle Spagne parean degne d'ammirazione. Ne' quali apparisce molta industria e diligenza, e molta dottrina. Della costui vita, e de' costumi più a lungo abbiam favellato in quel libro, che sopra di esso abbiam composto separatamente, a richiesta di T. Pomponio Attico. Per la qual cosa ad esso libro rimettiamo i curiosi delle cose appartenenti a Ca-ione
   XXV
   T. POMPONIO ATTICO.
   I. Attico chiaro per stirpe, ingegno e coltura. — II. Durante il tumulto di Cinna, recandosi ad Atene , soccorre con denaro Mario e gli Ateniesi. — Ili. E onorato e grandemente amato in Atene. — IV É caro a Siila, ritorna a Roma: — V. É erede di Cecilio: intimo amico di Cicerone e di Ortensio. — VI. Si tien lungi dalle magistrature, dalle liti dalle prefetture, solo avendo riguardo al proprio decoro ed alla propria tranquillita - VII. Nella guerra civile aon fa torto né a Pompeo, né a Cesare. — Vili. Ucciso Ce-