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dolore, fu però maggiore il rispetto verso la madre. Questi due pagarono per malattia il debito alla natura; ma Serse fu di coltello ucciso dai suo prefetto Artabano.
II. Della nazione Macedone due ve n'ebbe, che nella gloria delle militari imprese tutti gli altri superarono di gran lunga, cioè.Filippo, figliuolo di Aminta, ed Alessandro il Magno. Questi fu per malattia consunto in Babilonia; quegli da Pausania fu ucciso in Ega, in vicinanza del teatro, mentre andava allo spettacolo. Fra gli Epiroti è celebre il solo Pirro, il quale guerreggiò contro del popolo romano. Mori costui, assediando Argo nel Peloponneso, d'un colpo di pietra. Un solo altresì ve n'ebbe tra i Siciliani, cioè Dionisio il maggiore, che fu del pari forte di braccio, ed intendente di guerra, e ciò che difficilmente s'incontra in un tiranno, non dato al lusso, né all'avarizia, non dominato insomma da verun'altra passione, che da quella di regnar solo, e stabilmente, e pe.'ò crudele; imperciocché volendosi quest'assoluto impero assicurare, non risparmiò la vita di nessuna persona, che si immaginasse potérglielo contrariare. Questi guadagnatasi a forza di valore la tirannica signoria, la ritenne poi con gran felicita, e morì in regno florido, di sessanta e più anni. Nè gli avvenne mai in tanti anni di veder morire veruno di sua stirpe, comechè avesse da tre mogli avuti figliuoli, e ne fosser nati parecchi nipoti.
III. Furono oltre a questi molti re degli amici di Alessandro Magno, i quali dopo la morte di lui si misero in possesso de' regni. Tra questi Antipatro e Demetrio suo figlio, Lisimaco, Seleuco e Tolomeo. Antigono morì in una battaglia contro Seleuco e Lisimaco: ugual morte ebbe Lisimaco da Seleuco, dopo che, sciolta la società, si fecer guerra tra loro. Ma Demetrio, avendo data la figlia sua in moglie a Seleuco, nè per ciò più fida essendo potuta durare tra loro l'amicizia, preso in guerra, morì di malattia nella prigione del genero. Non molto di poi-Se-leuco fu ucciso a tradimento da Tolomeo Cerauno, il quale dal padre cacciato d'Alessandria, e bisognoso d'a-juto era da lui stato raccolto. Lo stesso Tolomeo poi avendo vivente rinunziato il regno a suo figlio, dicesi essere stato dal medesimo privato di vita. Poiché dì questi crediamo aver detto abbastanza, non ci sembrano da passar sotto silenzio Amilcare ed Annibale ; i quali è manifesto aver tutti quei che nacquero in Africa, e nella grandezza d'animo, e nell'accortezza superati,