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Vite degli Eccellenti Comandanti

Cornelio Nipote
Casa Editrice Sonzogno Milano, 1927, pagine 104

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   80 VITE DEGLI ECCELLER». COMANDANTI
   altro, grandissimi travagli e pericoli avea incontrato ; che uno de' segni di libertà era, che potesse ciascuno ricorrere in giudizio sopra di qualunque cosa gli piacesse. Un altro poi a Lamestio somigliante, per nome Demeneto, essendosi messo in pubblica adunanza a dir male delle cose fatte da Timoleonte, aggiuntaci anche qualche invettiva; disse, che allora finalmente conosceva, che i voti suoi erano esauditi ; poiché egli avea sempre pregato di questo gli Dei immortali, che in tale stato di libertà restituissero i Siracusani, nel quale a ciascuno fosse lecito parlare impunemente di che volesse. Quand'egli ebbe Anito di vivere, fu a spese pubbliche da' Siracusani seppellito, con concorso di tutta Sicilia, nel ginnasio che fu poscia detto Timoleonteo.
   XXL DEI RE.
   1. Re più ragguardevoli non di nome, come gli Spartani, ma pei potere, fra i Persiani ; II. fra i Macedoni, gli Epiroti, 1 Siciliani ; — HI. fra gli amici di Alessandro.
   I. Questi furono a un di presso i generali della greca nazione, che degni pajono di memoria, trattine fuori i re, de' quali non è stata intenzion nostra di far parola, perchè di tutti ne abbiam le imprese in istorie separate. Questi poi non sono in molto gran numero. E Agesilao, spartano, fu re, non di giurisdizione, ma sol di nome, siccome tutti gli altri della sua città. Tra quelli poi, che col titolo di re n'ebbero anche la podestà, 1 più ragguardevoli della nazione persiana furono, a parer mio, Ciro e Dario tìglio d'Istaspe, l'uno e l'altro de' quali privato per nascita, s'aperse col proprio valore la strada al trono. Di questi il primo morì in battaglia appresso i Massageti; ma Dario fini di vivere per vecchiezza. Tre altri ve n'ebbe della stessa nazione, Serse, e i due Artasersi, Macrochìre e Mnemone. Il più illustre fatto di Serse si è ch'ei mosse guerra alla Grecia con armate le più grandi che siansi mai vedute, per mare e per terra. Di Macrochire poi la principal gloria è l'essere stato di nobilissima e bellissima presenza, alla quale aggiunse l'ornamento d'un incredibile valor militare ; perciocché niuno tra' Persiani fu di lui più forte di mano. Mnemone fiori per fama di giustizia. Imperciocché avendo per scelleraggine della madre perduta la moglie, comechè grandissimo ne fosse il sue