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Vite degli Eccellenti Comandanti

Cornelio Nipote
Casa Editrice Sonzogno Milano, 1927, pagine 104

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   il seppellissero. I quali gli diedero sepoltura eoi) militare ed onorevole funerale, accompagnato da tutto l'esercito; quindi le ossa fecero trasportare nella Cappadocia alia madre, alla moglio ed a' figliuoli di lui.
   XIX. FOCIONE.
   I. Focions più illustre p»r l'integrità della vita che per imprese militari. — II. Già vecchio si attira contro l'odio de'proprii concittadini per aver cospirato onde consegnar nelle mani di Antipatro la città, per aver abbandonato Demostene, e non aver difeso il Pireo. III. li condannato all'esilio. Gli é imposto di far le proprie difese presso i Macedoni, e vien tradotto ad Atene per esservi giudicato; IV. ove, senza poter dire le proprie ragioni, vien condannato e tratto a morte.
   I. Focione, ateniese, quantunque abbia spesse volte avuto il comando delle armate ea i più alti magistrati, con tutto ciò è più nota l'integrità della sua vita, che le sue azioni militari; cosi di queste non ci rimane veruna memoria, ma di queila la fama è grandissima, tanto che fu soprannominato il Buono. Imperciocché fu egli se mpre povero, comechè per gli onorifici posti frequentemente conferitigli, e le autorevoli cariche dategli dal popolo potesse essere ricchissimo. Ricusando egli una volta grandi regali di denaro mandatigli dal re Filippo, ed i legati facendogli istanza di riceverli, e suggerendogli che se non gli premeva d'averli per se stesso, avesse almen riguardo a' figliuoli, i quali nell'estrema povertà, in cui li lasciava, avrebbero difficilmente potuto sostenere cotanto splendore paterno ; egli ad essi rispose : « Se saran simili a me, « avran di che vivere di questo istesso campicello, col « qual son io pervenuto a questo grado di riputazione ¦ « ma se eglino traligneranno, io non vo' che a mie spesa o sia il loro lusso nodrito ed aumentato. »
   II. Essendo costui giunto con prospera fortuna fin all'ottantesimo anno, negli ultimi tempi gli si voltaron contro con odio fierissimo i suoi cittadini. Primieramente avea egli cospirato con Demade a dare la città in mano d'Antipatro, e per consiglio di lui erano stati con decreto del popolo esiliati Demostene, e gli altri che eran creduti benemeriti della repubblica : nella quale occasione non avea solo ferito gii animi, per avere mal provveduto alla patria, ma ancora per aver tradita l'amicizia. Imperciocché era salito a quel grado, ch'egli occupava, prò-