«VI. PKLOPIDA. 61
Di que' che stati erano gli autori di occupare Cadmea. parte ne uccisero e parte ne mandarono in esilio.
IV. In questo si torbido tempo, siccome si è dimostrato di sopra, sintanto si pugnò tra cittadini, Epaminonda si tenne ritirato e tranquillo. E però la gloria di avere liberata allora Tebe devesi al solo Pelopida, le altre le ebbe quasi tutte comuni con Epaminonda. Imperciocché nella battaglia di Leuttra, ove Epaminonda era generale, fu questi comandante della truppa scelta che atterrò la prima la falange de' Laconi. Si trovò poi in tutti gli altri fatti d'armi. Così nell'assalto di Sparta comandò egli all'uno de'due corni: ed affinchè Messene fosse più prestamente ristabilita, andò ambasciatore in Persia. Insomma Pelopida fu una delle due persone in Tebe, la seconda bensì, ma vicinissima ad Epaminonda.
V. Ebbe per altro a combattere coli'avversa sorte. Im-perciocche e sul principio, come s'è veduto, fu esule dalla patria; e allorquando voleva ridurre la Tessaglia sotto la sig'noria di Tebe, comechè si credesse abbastanza sicuro pei diritto della legazione, solito sempre guardarsi come inviolabile appo tutte le nazioni, ciò non ostante, preso dal tiranno Alessandro Fereo, insieme con ismenia fu messo in prigione. Epaminonda poi, mossa guerra ad Alessandro, lo liberò. Dopo questo fatto Pelopida non potè mai più aver animo placato verso chi lo avea sì sacrilegamente oltraggiato. Onde persuase a'Tebani di portarsi in soccorso della Tessaglia, e cacciarne i tiranni. Della qual guerra avendo egli ottenuto la suprema direzione, ed essendosi coll'esercito cola portato, tosto che fu in vista del nemico, venne animosamente a tenzone. Nel qual fatto, scorto appena Alessandro, acceso d'ira gli corse contro a spron battuto, e troppo lungi scostatosi da' suoi, trafitto da più dardi perdè la vita. Malgrado quest'accidente i Tebani riportarono la vittoria. perciocché la truppa de' tiranni aveva già piegato. Pel qual fatto tutte le città della Tessaglia onorarono Pelopida di corone d'oro e di statue di bronzo, e regalarono i figliuoli di lui di ampii poderi.