Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 2) ', Alessadro Dumas (padre)

   

Pagina (213/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (213/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 211 —.
   — Ma non vengano tutti, basta una deputazione di due o quattro persone.
   — Tutti è meglio, madama.
   — Ma ci terranno in faccenda sino a domani, pensateci.
   — Rispondo di tutto, madama; credetemi, conosco il popolo, è un fanciullone che non si tratta che d'accarezzare. Davanti al re che dorme, sarà muto, dolce e timido come un agnello.
   — Andate, Laporte, — disse la regina.
   Il fanciullo si accostò alla madre:
   — Perchè acconsentire a quel che vogliono coloro?
   — Bisogna farlo, figliuolo, — disse Anna d'Austria.
   — Se mi si dice bisogna farlo, non son dunque più re ?
   La regina rimase muta.
   — Sire, — disse d'Artagnan, — Vostra Maestà mi vuol permettere di farle una domanda ?
   Luigi XIV si volse, stupito che osasse rivolgergli, la parola; la regina strinse la mano al fanciullo.
   — Sì, signore, — diss'egli.
   — Vostra Maestà si rammenta, quando giocava nel cortile del Palazzo di Versailles, d'aver visto ad un tratto il cielo oscurarsi, e d'aver udito il fragore del tuono?
   — Sì che lo ricordo.
   — Or bene, quel rumore del tuono, per quanto il re avesse voglia di giocare ancora, gli diceva: « Rientrate, Sire, è necessario ».
   — È vero, signore, ma mi avevano detto che il rumore del tuono è la voce di Dio.
   — Or dunque Sire! — disse d'Artagnan, — ascoltate il brontolio del popolo, e vedrete che assomiglia molto a quello del tuono.
   In quel momento infatti, un rumore terribile, passò portato dalla brezza notturna.
   D'un tratto s'acquietò.
   — Ascoltate, Sire,--disse d'Artagnan, — ora si sta dicendo al popolo che voi dormite ; vedete dunque che siete sempre re.
   La regina guardava con stupore quell'uomo strano, il di cui splendido coraggio lo faceva eguagliare ai più prodi, il di cui spirito fine ed acuto non aveva antagonisti.
   In quel momento Laporte entrò.
   -—1 E così? — domandò la regina.
   —• Madama, — rispose egli, - la predizione del signor d'Artagnan s'è avverata, e il popolo calmossi come per in-