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-— Oh ! siate tranquillo, — esclamò la duchessa. — Per disgrazia presentemente ho poca riputazione, ma quel poco che mi rimane è per lui. In quanto alla sua fortuna ed al suo titolo...
— Non vi inquietate per ciò, o signora ; lo investii della terra di Bragelonne, che m'ebbi in eredità, la quale gli dà il titolo di visconte e diecimila lire di rendita.
— Sull'anima mia, o signore, — disse la duchessa, — siete un vero gentiluomo! ma 6ono impaziente di vedere il nostro giovine visconte: Ov'è dunque?
— Là, nella gran sala; se lo desiderate, lo faccio venire.
Athos fece un passo verso la porta. Madama di Chevreuse lo fermò, e gli disse:
— È bello?
Athos sorrise e rispose:
—• Assomiglia a 6ua madre.
Nello stesso tempo aprì la porta e fece segno al giovine che apparve sulla soglia.
Madama di Chevreuse non potè trattenersi dal mandare un grido di gioia vedendo un così amabile cavaliere che sorpassava tutte le speranze che il suo orgoglio avesse potuto concepire.
— Avvicinatevi, visconte, — gli disse Athos; — madama la duchessa di Chevreuse permette che le baciate la mano.
Il giovine si avvicinò col suo amabile sorriso e la testa scoperta, pose un ginocchio a terra, e baciò la mano a madama di Chevreuse.
— Signor conte, — diss'egli ritornando verso Athos, — sarebbe forse per salvare la mia timidezza che mi diceste che madama è la duchessa di Chevreuse, e non piuttosto la regina ?
— No, visconte, —disse madama di Chevreuse prendendogli essa pure la mano, facendolo sedere vicino a lei e contemplandolo con due occhi brillanti di gioia. — No, per disgrazia non sono la regina, perchè se lo fossi farei al momento per voi tutto ciò che meritate; ma sentiamo, tal quale sono, — aggiunse trattenendosi appena dall'appoggiare le sue labbra su quella fronte così pura, — ascoltiamo, che carriera desiderate di abbracciare?
Athos, ritto in piedi, li guardava tutti e due con una espressione di indicibile felicità.
— Ma, madama, — rispose il giovine, colla sua voce dolce e sonora, — mi sembra non vi sia altra carriera per